Postal - Zona vinicola Merano e dintorni
da 188,00€ per persona/notte con mezza pensione
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Gusto, design e simpatia
Il Vinhotel dalle suites stupefacenti
Piccole dimensioni e grande simpatia sono le caratteristiche di questo hotel di design realizzato nel 1952. Qualche anno fa, in collaborazione con l’architetto Stephan Marx, l’albergo è stato ristrutturato e ora si presenta con 40 suites di bellezza stupefacente, un bar dai colori audaci ed un’enoteca in argilla con 402 vini di classe.
Tradizione e modernità convivono senza problemi, sulla terrazza panoramica a colazione viene servito il caffè appena tostato, mentre nella sala da pranzo dalle grandi vetrate la cucina è “verace” e si respira un’atmosfera informale. Last but not least, l’area wellness con piscina riscaldata interna-esterna da 21 metri.
Passeggiata enologica
Due ore di camminata partendo dall’albergo in compagnia dei titolari; dopo aver costeggiato tre masi si arriva alla moderna cantina Eichenstein per visita e degustazione vini.
“Archi Vinum”
Quattro pernottamenti, visita di otto diverse cantine; degustazione vini e illustrazione degli aspetti architettonici.
Degustazione esperienziale presso il vicino viticoltore
Nei vigneti adiacenti all’albergo, il vignaiolo Florian Klotz Pertoll spiega agli ospiti il vino che stanno degustando e li informa sulle varie fasi che dalla coltivazione portano all’imbottigliamento.
Vino davivere
Settimane culinarie con prodotti locali di ottima qualità e con gli inconfondibili aromi e con le tradizioni dell’Alto Adige!
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22.09.2024 - 27.09.2024
5 pernottamenti da 1.755,00€
La sostenibile leggerezza dell'architettura di design
La storia del Vinum Hotel Muchele inizia nel 1952, quando Johann Ganthaler costruisce l’albergo giunto oggi alla terza generazione familiare. Nel 2015, in collaborazione con l’architetto Stephan Marx, l’hotel è stato completamente ristrutturato riuscendo nell’impresa di coniugare la modernità con la tradizione sudtirolese.
Il Muchele è diverso dagli altri, ha un’anima forte e si trova anche in una posizione ideale, ad appena 5 km dalla città termale di Merano. L’albergo dispone di 40 stanze e suites disegnate e arredate con stile e amore, prediligendo materiali locali come porfido e legno di castagno e creando audaci tendaggi in ferro ricamato dalla forte valenza artistica. Il posto giusto, insomma, per chi apprezza la creatività altoatesina, che si riflette anche nel bar-soggiorno all’aperto.
Ma la grande passione di famiglia è il vino, tanto che il vero “ufficio del capo” è la vinoteca in argilla, ricca di 402 prestigiose etichette. Al Muchele il vino si degusta ovunque: nella stube della Val Venosta con 150 anni di storia, negli accoglienti divani del bar Moroso o nella sala da pranzo dalle ampie vetrate, un buon calice è il viatico ideale per un’atmosfera informale e rilassata. La famiglia Ganthaler e lo staff di fidati collaboratori sanno sempre dare il consiglio giusto e il padrone di casa Hansjörg organizza spesso degustazioni interessanti e anche divertenti.
Al Muchele vivere il vino significa anche farsi accompagnare dai titolari alla scoperta delle vigne circostanti, a cominciare dal vicino maso “Moarhof”, oppure andare a visitare l’innovativa tenuta Eichenstein di Marlengo con annessa degustazione. Il variopinto e accogliente bar del Muchele propone sempre almeno una decina di vini bianchi e rossi aperti. Oltre al vino e alla cucina sudtirolese verace a base di prodotti di qualità, i Ganthaler hanno un debole per il caffè. Tre anni fa infatti un componente della famiglia ha fondato, in un paesino della Val Venosta, la più piccola torrefazione dell’Alto Adige. Qui con amore e tenacia le migliori varietà di caffè vengono tostate con il tradizionale metodo della torrefazione a tamburo rotante.
Tra gli eventi da segnalare in zona anche le giornate del vino e dell’architettura, che si svolgono due volte l’anno, e il celeberrimo Merano WineFestival, che ad ogni edizione attira nella città del Passirio le aziende vinicole più prestigiose del pianeta.
La cura a base di uva Schiava Grossa di Merano era una delle terapie più gettonate tra la fine dell’800 e la prima guerra mondiale. Nel Burgraviato da sempre la Schiava viene chiamata “Colli di Merano” per indicare una varietà speziata e di ottima digeribilità. Fu l’arciduca Giovanni d’Austria, nel 1852, a introdurre i primi Pinot nero e bianco: un’intuizione coronata da successo.