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Dalla cantina all’etichetta, dal vigneto agli hotel più esclusivi: il vino racconta storie …
In passato le cantine vinicole erano semplici edifici, prettamente funzionali, che si inserivano bene nel paesaggio e nel contesto delle tradizionali case dei borghi. Fino al penultimo ricambio generazionale, non vi furono grandi cambiamenti in tal senso. I dettagli che mostravano il prestigio di una cantina e qualche piccolo segno dell’eccentricità di alcuni cantinieri si limitavano agli interni, con spazi dedicati agli antenati oppure immagini di momenti di festa o con motivi vinicoli intagliate nelle botti più preziose. Questa concezione è cambiata radicalmente negli ultimi dieci anni, tanto che oggi l’architettura che caratterizza le nuove cantine altoatesine è così moderna da sembrare quasi aliena. Accattivanti, estremamente appariscenti e moderne: questi i motivi per cui riscuotono grande successo e sono molto amate dagli appassionati del vino. Le nuove cantine ricordano la vite (Termeno), un cappello dalla forma stravagante stravagante (Nalles) oppure una talpa (Manincor). L’arte nascosta di un tempo pare ormai essere stata superata, con i nuovi signori del vino che non si affidano più agli intagliatori e rinunciano (purtroppo) anche ai pittori e agli artisti che contribuivano ad abbellire le loro etichette e i locali delle cantine.
Al Grottnerhof di Fiè, la famiglia Pramstrahler ha individuato e messo in atto un approccio diverso, molto artistico, al tema del vino. Le uve vengono pigiate al Grottnerhof del Romantik Hotel Turm, albergo membro di Vinum Hotels Südtirol, in modo che il vino rispecchi il carattere della sua zona di provenienza e delle persone che lavorano per la sua produzione. Il padrone di casa Stephan Pramstrahler predilige i vini monovarietali, con i vini del Grottnerhof che prendono il proprio nome da uccelli molto caratteristici, come il corvo, il gufo reale, il fagiano di monte e la gazza.
Il genio creativo che si cela dietro queste stravaganti etichette è Florin Kompatscher, un artista altoatesino trasferitosi a Berlino.
I 10 ettari di vigneti della Tenuta di Fra’ si estendono come un ventaglio di verde rigoglioso. Senza confini. Morbido. Commovente. Come un trono nel grembo, architettonicamente ridotto.
“A volte devi semplicemente seguire il tuo istinto!” - Franziska Waldner del Vinum Hotel Südtirol "Muchele" si è avventurata nel mondo del vino solamente nel 2018, quando rilevò la Tenuta di Fra’ e suoi 7 ettari di vigneti nelle Marche, mentre in seguito decise di acquistarne ulteriori 3. “I 10 ettari di vigneti della Tenuta di Fra’ si estendono come un ventaglio di verde rigoglioso. Senza confini. Morbido. Commovente. Come un trono nel grembo, architettonicamente ridotto.” Oggi Franziska è una delle viticoltrici emergenti a livello locale. Con molto coraggio, un’incredibile passione e il sostegno della famiglia, l'azienda convince con la coltivazione biologica e l'amore per i vitigni autoctoni Verdicchio dei Castelli di Jesi e Lacrima di Morro d'Alba.
In una posizione panoramica da sogno e con ampie suite direttamente sopra la nuova cantina, gli ospiti vengono introdotti a quello che probabilmente è il tema più importante delle Marche: il vino! Inoltre è possibile dormire sotto le stelle, in un letto a baldacchino in mezzo ai vigneti: “Addormentatevi con il profumo dell’uva, sotto un cielo stellato, dopo aver gustato al tramonto i tipici antipasti marchigiani da una tavola magnificamente apparecchiata, per due. Vino in abbondanza. La mattina, lasciatevi svegliare dai primi raggi di sole. Quasi troppo sdolcinato. Ma vero".