La nuova annata 2020!

Le nuove sfide per l’industria vinicola altoatesina.

Marzo 2021

Le mode del vino vanno e vengono, ma i vini migliori restano. Ne è convinto Othmar Donà, esperto cantiniere della Cantina Kurtatsch, da sempre entusiasta dei suoi “grand cru”, anche nelle annate più difficili dal punto di vista delle vendite.

“La Brenntal, una delle posizioni più calde in Alto Adige, è con tutta probabilità uno di migliori terroir di Merlot al di fuori della Francia. Una fitta rete capillare di corsi d’acqua trasporta da tre direzioni diverse i sali minerali nel sottosuolo”. Questi sali, portati dall'acqua d'alta quota nella valle calda, determinano il profilo alpino del Merlot "Brenntal”.

Anche nella difficile e piovosa annata 2014, paragonabile all’annata 2020, le magnum di “Brenntal-Merlot” risultavano straordinariamente eleganti in confronto agli altri vini della stessa varietà, grazie al gusto finemente fruttato con note speziate di cedro ed eucalipto e con un finale lungo, dolce e fruttato.

Sembra quindi proprio una buona annata, con tutte le caratteristiche necessarie per imbottigliare buoni vini, sia bianchi che rossi.

A causa della crisi causata dall’emergenza Covid-19, i viticoltori e le cantine vinicole europee riceveranno ulteriori aiuti dall'UE, con le sovvenzioni che saranno aumentate: una buona notizia anche per i viticoltori altoatesini, che hanno visto ridurre notevolmente il volume delle proprie vendite a causa della chiusura di ristoranti e alberghi per intere settimane e delle limitazioni per quanto riguarda i viaggi nel 2020.

Stephan Filippi è cantiniere della Cantina Bolzano dal lontano 1988 e, di conseguenza, uno dei cantinieri più longevi dell’Alto Adige. Un veterano del lavoro in cantina come Filippi, nel corso degli anni ne ha viste ormai di tutti i colori, e sa bene che spesso una crisi delle vendite nel mercato vinicolo può essere poi trasformata in un’opportunità per correggere il tiro e cercare un nuovo orientamento. La Cantina Bolzano, grazie ai suoi squisiti vini classici, è stata per lunghi decenni un solido pilastro nell’economia del settore vinicolo altoatesino. Il rosso di Bolzano, il “classico” Santa Maddalena della Cantina Bolzano, è un vino meravigliosamente bevibile, di cui vengono riempite fino a sei- o settecentomila bottiglie all’anno. Spesso, molto spesso, al Trofeo Schiava risulta essere l’outsider capace di prevalere contro colleghi molto più costosi e di cui si imbottigliano soltanto poche migliaia di bottiglie. Un vero e proprio “underdog” della competizione. Chapeau, complimenti al cantiniere Stephan Filippi, capace di produrre ottimi vini non solo con il Lagrein, ma anche con altre varietà.

Rudi Kofler, cantiniere della Cantina Terlano, vede l'annata piuttosto positivamente: "Da un punto di vista meteorologico, l'annata è stata piuttosto tranquilla, quindi le viti non sono state soggette a momenti di stress e hanno potuto seguire indisturbate il loro ciclo naturale" - vede buone prospettive per il Pinot Bianco con aromi interessanti. “Sembra quindi proprio una buona annata, con tutte le caratteristiche necessarie per imbottigliare buoni vini, sia bianchi che rossi.”

Il suo collega della Cantina Kaltern, Andrea Moser, condivide la stessa opinione e anche Moser prevede un’annata eccezionale per il Pinot Bianco: “… soprattutto i terreni nei quali abbiamo rimandato un po’ la vendemmia, ci hanno fornito uve che hanno raggiunto il grado ideale di maturazione e che – sono sicuro – ci daranno grandi Pinot Bianchi duraturi.

Lasciamoci sorprendere! Cin cin! Salute! Prosit!

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