La guida al bicchiere perfetto!

Dove si servono vino rosso, vino bianco e rosé?

Febbraio 2020

In passato il vino veniva spesso servito troppo caldo, mentre al giorno d’oggi viene servito fin troppo freddo.

Nessuna delle due condizioni, però, permette al vino di svilupparsi al meglio. In passato il vino veniva versato in bicchieri estremamente spessi, colorati e talvolta anche con disegni e incisioni, ma così facendo non si riuscivano ad apprezzare molte delle sfumature del vino.

“Dove si deve versare il vino rosso, il vino bianco o il rosé?” – Quale tipo di bicchiere bisogna scegliere per un determinato vino?

La domanda è complicata, ma nei Vinum Hotels Südtirol, i sommelier e gli esperti di vino saranno pronti a rispondere alle vostre domande.

Il bouquet del vino si sviluppa al meglio all’interno di bicchieri che si stringono leggermente all’estremità aperta, o che comunque mantengono la loro larghezza senza allargarsi. Sono da preferirsi i bicchieri trasparenti, poiché permettono di apprezzare meglio la colorazione del vino. Più è sottile il vetro del bicchiere e più sarà intensa l’esperienza del gusto – ma occhio a non esagerare, scegliendo bicchieri troppo sottili!

Georg Riedel, il vetraio e produttore di bicchieri da vino più conosciuto nell’ambiente enologico a livello mondiale, non beve mai vino senza pensare allo stesso tempo alla forma del bicchiere. Non essere mai soddisfatti, è una delle caratteristiche principali di Georg Riedel:

"Al giorno d’oggi, tutte le forme di bicchiere si ispirano in qualche modo a Claus-Riedel. L’idea di fondo non è quella di voler migliorare il vino – poiché questo non rientra nelle capacità del vetraio che produce il bicchiere -, ma di indirizzarlo e guidarlo verso il palato, in modo da amplificare le emozioni trasmesse. Anche le più piccole modifiche possono dare risultati incredibili. E ciò che troviamo più affascinante, è che questo effetto non si ha solamente sul singolo individuo, ma che tutti provano le stesse emozioni."

Decima generazione di vetrai

Georg Riedel, da Kufstein, è a capo di un’azienda presente in 125 paesi in tutto il mondo, che nell’ultimo anno ha fatto registrare un fatturato di quasi 300 milioni di Euro. La scalata al successo dell’imprenditore tirolese, ormai alla decima generazione di vetrai, è costellata di decine di riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale. Se si considerano anche i marchi Nachtmann e Spiegelau, Riedel offre impiego a oltre 1000 dipendenti.

Per la scelta della corretta dimensione del bicchiere, i nostri esperti sommelier dei Vinum Hotels Südtirol seguono una regola molto semplice:

La quantità ideale è 100 millilitri, indipendentemente dalla grandezza del bicchiere.

Tutto il resto agisce soltanto da “cassa di risonanza”, ottenendo in questo modo profumi diversi. Un Pinot Nero altoatesino, giovane e fresco, dal sapore di frutta di ottima qualità, non ha certo bisogno di un bicchiere grande. Lo stesso vale anche per il tipico rosé altoatesino, da molto tempo conosciuto qui con il nome di “Kretzer”. Un maturo Chardonnay Riserva, invecchiato in piccole botti di rovere, risulta invece decisamente migliore se servito in bicchieri più grandi. E un calice ancora più grande sarà necessario per un vini rossi “pesanti” come il Cabernet Sauvignon, il Cabernet Franc o un Merlot, poiché la cosiddetta ”cassa di risonanza” del bicchiere consente di percepire e gustare al meglio gli estratti di bacche.

Per quale motivo si utilizzano spesso le caraffe?

“Le caraffe vengono tradizionalmente utilizzate per separare i sedimenti”, spiega Georg Riedel: "Ma al giorno d’oggi beviamo molti vini troppo “giovani”, con enormi quantità di anidride carbonica superflua. E visto che l’anidride carbonica ha un sapore acido, durante le operazioni di decantazione questa viene sostituita con ossigeno, in modo che il vino risulti più rotondo e la sua fragranza diversa.”

Salute! Cin cin! Alla nostra!

Foto © Riedel

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